Sip e Telecom: il telefono la tua croce

Due giorni senza telefono e senza internet. Mi avevano appena chiamato, avevo risposto e messo fine alla comunicazione. Dopo alcuni minuti mi accingevo  a fare una chiamata e mi sono accorto che il telefono era muto. Con il cellulare ho chiamato il 187, sono cliente Telecom, e ho comunicato il guasto ad un operatore dal marcato accento lombardo. Ho fatto presente che questo guasto mi capita mediamente ogni tre mesi, e il solerte interlocutore mi ha detto che avrebbe inserito un post per farmi spiegare il motivo della ciclicità della panne. Stamattina  una telefonata mi ha preannunciato la risoluzione del guasto. Il tecnico che si è qualificato come appartenente alla Sirti ( una partecipata ex Sip che si occupava di cavi telefonici)  mi ha detto che tutto era risolto. Ho chiesto spiegazioni del guasto e lui anche con un certo imbarazzo mi ha detto che si trattava di una piccola spinetta che qualcuno aveva mosso e fatto staccare.

Straordinario!

Nel  1985 per mandare i miei pezzi al quotidiano Il Mattino bisognava chiamare il 10 e chiedere una “erre”.  Se si era fortunati dopo poco si veniva richiamati e messi in contatto con i dimafoni che dopo inserito il disco ti davano il via per dettare l’articolo. Spesso cadeva la linea, o finiva prima del tempo il disco oppure i disturbi in linea vanificavano il tutto. Aspettavo almeno una mezzora prima di andare via (non esistevano ancora i cellulari) per essere sicuro che tutto era andato bene. La centrale telefonica al quale ero connesso era di tipo elettromeccanico, lo confermavano  i rumori improvvisi che mettevano a dura prova l’udito e i frequenti “contatti” che istradavano più conversazioni sulla stessa linea. Fare una interurbana era un’impresa, perchè le linee erano molto congestionate. Nei primi anni Novanta, con il contributo della Cee, la Sip sostitui la vecchia centrale con una elettronica migliorando notevolmente il servizio. Telefonare o mandare fax  fu tutto più semplice. Poi la privatizzazione che ha portato la scomparsa delle tante auto o furgoni degli operai che si occupavano della manutenzione delle linee. Il cavo che serve il mio fabbricato e già stato rattoppato in più punti e dato che uno dei supporti che lo ancorava a un altro condominio si è divelto, viene tenuto da due pezzi di stoffa messi a mò di corda. Questa situazione permane da almeno sette anni. Inutile parlare dell’armadio stradale (non si capisce bene perchè sono  fatti in plastica, quelli in metallo erano eterni) sventrato, con cavi alla mercè di tutti e che pur riparato dopo tre anni rimane quasi sempre aperto.  In pieno Terzo Millennio la Comunicazione viene affidata a linee rattoppate (un amico ex operaio Telecom mi ha confidato che ci si limita a riparare i guasti senza sostituire niente, alla sua squadra mancava persino la scala) e a pochissimi operai. E basta un niente, anche una spinetta che non fa contatto per essere tagliati fuori dal mondo.

~ di raw82 su febbraio 13, 2008.

Una Risposta to “Sip e Telecom: il telefono la tua croce”

  1. […] risiamo, sono di nuovo senza telefono. L’ultima volta è stato lo scorso febbraio , quindi abbiamo rispettato i canonici tre mesi. Per fortuna, questa volta, mi funziona internet. […]

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