Studi di settore e pallottoliere
Finalmente si comincia a parlare apertamente di crisi anche nel comparto fotografico. E a farlo, a parte “i soliti comunisti” che secondo alcuni esponenti della maggioranza che guida questo paese fanno “i disfattisti”, è Tau Visual, l’associazione che raggruppa una parte del mondo professionale. Una raccolta firme è stata attivata per “per impedire che gli uffici locali utilizzino lo Studio di Settore (che ha scopo puramente indicativo) come strumento per fare pagare adeguamenti immotivati”. Praticamente quello che è sempre stato fatto. Spesso al contribuente che non è “congruo” l’Amministrazione Finanziaria chiede un adeguamento. Aderire non è obbligatorio, ma i commercialisti spingono sempre per versare i soldi richiesti perchè a quelli che non lo hanno fatto sono arrivate delle verifiche che spesso sono costate molto più dell’adeguamento. Ora Tau Visual che ha contribuito a stilare gli studi di settore, ottimi per i grandi professionisti ma decisamente iniqui per i piccoli, ha probabilmente deciso di usare una calcolatrice al posto del vecchio pallottoliere caro a Roberto Tomesani.
interessantissimo